Un’attività fisica frequente ed intensa rappresenta un fattore di rischio per l’insorgenza del carcinoma ovarico nelle donne in post-menopausa
Non è stato finora possibile trarre conclusioni riguardo alla relazione tra variabili antropometriche ( altezza, peso), attività fisica e carcinoma ovarico.
Ricercatori dell’Università del Minnesota a Minneapolis hanno esteso l’analisi alle partecipanti all’Iowa Women's Health Study.
Le donne dello studio avevano un’età compresa tra i 55 ed i 59 anni, che sono state tenute sotto osservazione ( follow-up ) per un periodo di 15 anni.
In questo periodo sono stati riscontrati 223 casi di carcinoma ovarico epiteliale.
Non sono emerse correlazioni tra il carcinoma ovarico e l’altezza, ma un’associazione positiva è stata osservata per il carcinoma ovarico di tipo sieroso ( rischio relativo , RR = 1.86 per il quartile superiore rispetto al quartile inferiore ).
Sebbene l’indice di massa corporea ( BMI ) al momento dell’analisi non sia stato associato con la neoplasia dell’ovaio, un valore di BMI maggiore o uguale a 30 kg/m2 all’età di 18 anni sembra essere correlato positivamente con il cancro dell’ovaio ( RR aggiustato : 1.83 per BMI maggiore o uguale a 30 kg/m2 rispetto ad un BMI inferiore a 25 kg/m2 ) .
All’analisi multivariata, il rapporto vita-fianchi era associato al carcinoma dell’ovaio ( RR = 1.59 per il quartile superiore rispetto al quartile inferiore ), ma non è stata riscontrata alcuna relazione dose-risposta di tipo lineare.
Un indice, che ha combinato la frequenza e l’intensità di attività fisica nel tempo libero, è è risultato associato in modo positivo all’incidenza di neoplasia dell’ovaio ( RR aggiustato : 1.42 per l’elevata attività rispetto alla scarsa attività fisica ).
Le variabili antropometriche non sembrano rappresentare fattori di rischio , maggiori , per l’insorgenza di carcinoma ovarico.
Tuttavia, un alto indice di massa corporea tra i giovani adulti e un’attività fisica frequente e sostenuta possono aumentare il rischio di neoplasia ovarica nelle donne in post-menopausa.( Xagena2004 )
Anderson JP et al, Cancer 2004; 100: 1515-1521
Onco2004 Gyne2004
Indietro
Altri articoli
Relacorilant più nab-Paclitaxel nei pazienti con carcinoma ovarico recidivante resistente al Platino
Nonostante i progressi terapeutici, gli esiti per le pazienti con tumore all'ovaio resistente / refrattario al Platino rimangono sfavorevoli. La...
Studio DUO-O: la combinazione di Olaparib e Durvalumab ha ridotto del 37% il rischio di progressione della malattia o morte rispetto a chemioterapia e Bevacizumab nei pazienti con carcinoma ovarico avanzato senza mutazioni tumorali di BRCA
Un'analisi ad interim pianificata dello studio di fase III DUO-O ha dimostrato che il trattamento con una combinazione di Olaparib...
Efficacia e sicurezza di Paclitaxel settimanale più Vistusertib versus Paclitaxel da solo in pazienti con carcinoma sieroso ovarico di alto grado resistente al Platino: studio OCTOPUS
Le pazienti con carcinoma ovarico sieroso di alto grado resistente o refrattario al Platino ( PR-HGSC ) hanno una prognosi...
Iniezione di Pafolacianina per l'imaging intraoperatorio del carcinoma ovarico positivo al recettore dei folati: Studio 006
L'uso aggiuntivo dell'imaging molecolare intraoperatorio ( IMI ) sta guadagnando accettazione come potenziale mezzo per migliorare gli esiti della resezione...
Terapia di mantenimento con Fuzuloparib nelle pazienti con carcinoma ovarico ricorrente sensibile al Platino: studio FZOCUS-2
Uno studio di fase III ha esplorato l'efficacia e la sicurezza di Fuzuloparib ( precedentemente Fluzoparib; AiRuiYi ) rispetto al...
Risposte oggettive ai regimi di prima linea con Carboplatino - Paclitaxel nel setting neoadiuvante per il carcinoma ovarico, delle tube di Falloppio o peritoneale primitivo: studio ICON8
La chemioterapia neoadiuvante a base di Platino seguita da chirurgia primaria ritardata ( DPS ) è una strategia consolidata per...
Ciclofosfamide metronomica orale nel carcinoma ovarico recidivato
L'obiettivo dello studio è stato quello di descrivere l'attività clinica della Ciclofosfamide metronomica in una popolazione di pazienti con carcinoma...
Studio SOLO3: Olaparib superiore alla chemioterapia nel carcinoma ovarico pesantemente pretrattato
I risultati dello studio SOLO3 hanno mostrato che per i pazienti pesantemente pretrattati con carcinoma ovarico con mutazione BRCA, Olaparib...
Zejula come trattamento di mantenimento in monoterapia di prima linea nel carcinoma ovarico avanzato, approvazione nell'Unione Europea
La Commissione europea ha approvato Zejula ( Niraparib ), un inibitore orale PARP [ poli(ADP-ribosio) polimerasi ] da assumere una...
Rucaparib, un inibitore di PARP, nel trattamento del carcinoma ovarico, delle tube di Falloppio o peritoneale primario in stadio avanzato
Lo sviluppo clinico di Rucaparib è stato avviato con lo Studio 10 e con l’ARIEL2: l’efficacia di Rucaparib è stata...